Dichiarazioni di successione

La dichiarazione di successione deve essere per legge presentata entro un anno dal decesso del defunto e si tratta di un documento avente valenza strettamente fiscale, sulla base del quale, a seconda della consistenza patrimoniale lasciata dal defunto, lo Stato riscuote dagli eredi le imposte dovute.

È importante sapere che la presentazione della Dichiarazione di successione di per sé non comporta automaticamente accettazione dell’eredità del defunto da parte di chi la presenta e che, pertanto, se sussistono le condizioni richieste dalla legge e si è nei termini per farlo, è comunque possibile procedere poi alla rinuncia dell’eredità o all’accettazione con beneficio di inventario. D’altro canto, è importante sapere che senza la presentazione della Dichiarazione di successione non è possibile disporre, anche se si è erede, dei beni immobili del defunto, nonché svincolare somme o conti accesi presso gli Istituti di Credito e facenti capo al defunto stesso.

Al Notaio viene spesso affidato l’incarico di occuparsi della predisposizione della Dichiarazione di successione in quanto, specie nelle situazioni più complesse, può essere estremamente difficoltoso, per chi non dispone della competenza giuridica e tecnica necessaria in materia, ricostruire e gestire la situazione patrimoniale e familiare del defunto in maniera chiara e definita.

I documenti che servono per la predisposizione della Dichiarazione di successione saranno di volta in volta indicati al cliente dal Notaio, ma si tratta generalmente dei dati relativi alle proprietà del defunto (dati catastali degli immobili, saldo dei conti corrente/depositi titoli alla data del decesso, etc.), dei dati anagrafici degli eredi, nonché del ”estratto riassunto dell’atto di morte” del defunto, da richiedere al Comune nel quale è avvenuto il decesso.